Quinta Variazione

ZONA SISMICA

La mia non ha il nome di un santo. Parlo della faglia. E’ una faglia laica, anzi luciferina. Lucifero , il portatore di luce, dal latino. E anche Venere, la stella del mattino, era detta Lucifero. La mia faglia è silente, immobile e luciferina. La luce è una chiara metafora. Come la faglia. Il sisma è il movimento, un’altra metafora. Mi piacciono le metafore naturali. The big one. È una specie di monito. Si sa che ci sarà. Non ci è dato sapere quando. Cito, citando Kafka “ Lascia dormire il futuro come merita. Se lo si sveglia prima del tempo si ottiene un presente assonnato”. Il tempo presente non ammette definizioni. La mia faglia non ammette definizioni, se non la metafora. La mia faglia riposa e sogna. Sogna e attende il movimento. Il rumore che spezza il silenzio. La frana irregolare che distrugge. Le zolle che si mescolano. La terra che fa l’amore. La terra che si risveglia con la voglia di creare e ricrearsi. La terra che mette in moto tutte le leggi fisiche. Il magma che inghiotte e fonde e rigenera gli elementi come un demiurgo. La forza del sisma. La sua filosofia è nell’imprevedibilità del momento preciso. La mia faglia. Così luciferina.