Chi sono io, che aspetto ottobre per i tramonti viola? Per consumarmi gli occhi prima che qualcuno parta? In questo mese devoto al provvisorio scelgo di fare a pezzi questa estate che non finisce. Forse così troverò le parole che adesso mi mancano, quelle parole caotiche che mi sfuggono diverse
continua a leggereDOPOTUTTO Scrivo che è ancora novembre e ci sono le foglie secche rosse e gialle e cieli blu che in estate te li sogni. Colori primari per esigenze primarie. Respirare e sopravvivere, maggiorenne e vaccinata, mascherina o maschera quando richiesto, ma sempre uno nessuno centomila Pirandello. Una lettera. Certi fiori
continua a leggereL’autunno è quasi finito. Si avvicina il momento di dire addio. A ottobre c’era sempre qualcuno che partiva. Almeno così era una volta. Nei film girati per la provincia, quando eravamo ancora dilettanti e percorrevamo strade conosciute, la notte, fermando il cuore quando si attraversava il bosco e non c’erano
continua a leggerenovembre con i vestiti stanchi e i maglioni fuori moda novembre con i capelli spettinati le mattine buie sotto cieli indecisi un ombrello dimenticato, l’ultima rosa sbocciata per caso novembre è forse bozza di stagione che vorrebbe amare novembre è un compito sul quaderno a righe, una poesia un disegno
continua a leggereIl tempo vola ed è subito venerdì, come se fosse sera ma per niente poetico. Trafitta. Da cosa? Da un raggio di sole che non c’è. Immaginato. Obliquo. Sto. Dove? Non sul cuore. No. Lasciamo perdere il cuore, tutti i nomi per chiamare in causa l’anima, la voce invisibile, l’istinto,
continua a leggere
Commenti recenti