NON IN SUPERFICIE
NON IN SUPERFICIE
La speranza è uno strappo nel cielo stellato,
un’aspirazione insostenibile che decora le pagine del diario,
quelle scritte fitte ed eterne
quelle lucide e indecise .
I mesi, gli anni sono trascrizioni immaginarie,
verità previste come di piccole cassandre e qualche bugia ,
che se leggi Pinocchio sorridi, ma qui, no.
In tutti i luoghi della vita, reali e necessari,
il paesaggio non è mai cambiato,
è rimasto inesatto, fedele solo all’errore
o alla stupidità.
Le parole migliori stasera sono
sole sogno esistenza felicità,
parole lontane,
alternative ad abisso e oblio
stillato di tristezza, come un amaro.
Ci sono le parole lontane Rodix, che non sono solo parole. Sono possibilità. La tristezza è la rassegnazione. Ma non questa volta.
Mi rendo conto che le mie rielaborazioni a volte appaiano oscure. Certa vita non è chiara mentre la vivi, c’è quello che ti lascia nell’immediato e poi c’è la memoria. Per me scrivere è rendere viva la mia memoria, condividere il senso, non il contenuto. Il senso è adattabile al contesto del lettore. Il contenuto no, per ovvie ragioni.
Se senti tristezza, ecco la tristezza c’è, è proprio la superficie. Dopo c’è tutto il resto.
perchè rassegnazione?
La rassegnazione è tristezza. La tristezza è rassegnazione. La tristezza e la rassegnazione sono veli. L’angoscia un muro, un po’ come la disperazione. Non so, mi sa che faccio fatica a spiegarmi. 🙂
non è argomento affrontabile in commenti
Si può. Bisogna ordinare bene per dare un senso a me piace sapere le idee degli altri in questa materia. È vero che è personale . Ma nulla vieta di dare un senso universale ai pensieri
“… il paesaggio non è mai cambiato, è rimasto inesatto …” mi ha rievocato forte quella sensazione che spesso si prova nella vita, anche nei momenti piacevoli, quella percezione semicosciente del tipo “sì, tutto bello, ma c’è comunque qualcosa di imperfetto ” che vela il momento e lascia spazio al dubbio e al desiderio di qualcos’altro ancora differente dal presente.
Per questo quelle rare volte che sole sogno esistenza e felicità si avvicinano a noi sono ancora più preziose.
A volte è la nota stonata che prevale nella memoria, l’imperfezione che reclama attenzione. l’idea non si piega al reale e resta a suo modo immortale e irraggiungibile. ma resta là , nell’iperuranio.
Eppure è il difetto che rende speciale il momento, perché l’armonia non è fatta di accordi sognati, ma di imperfezioni realizzate e, talvolta sorprendenti.
Molto amara timbro, e profonda anche questa tua poesia.
E trovo estremamente interessanti le spiegazioni, gli arricchenti approfondimenti che ne dai rispondendo ai commenti. Brava!
Bene… la superficie serve per conservare in modo adeguato il cuore interno… quindi un “non in superficie” mi parla come un libro aperto di uno strano sentore interiore, variabile, capriccioso ma deciso, instabile ma presente sempre.Questa è ricchezza interiore, la saggezza si sapere cosa nasconde una “superficie”! Ciao.