EGOISMI

Mi accorgo sempre dopo.

Ho tutto davanti agli occhi ma non lo vedo.

Ho le risposte ma sono capace di farmi solo domande.

Ho sempre troppe parole da dire, ho sempre paura che il silenzio non sia compreso, io che scrivo di quanto amo il silenzio, ma che non lo so capire.  

E’ la maledetta estate che si attacca addosso ad ogni pensiero.

Anche la nostalgia è un respiro lento, affaticato.

E le lacrime hanno così poco senso quando sono solo capricci d’agosto, piange così il  modo condizionale, dicendo vorrei vorrei vorrei ma ma ma , eccolo il tormentone dell’estate.

Poi passato il Ferragosto, che è un po’ il Natale dell’estate, si riprende a respirare.

La prospettiva si modifica per un temporale, i giorni si accorciano, con discrezione, e le notti si fanno più fresche. Un maglioncino leggero è come un abbraccio timido, non ancora autunnale, non ancora forte, non ti toglie ancora il fiato ma lo senti.

Mi accorgo sempre dopo. Che sono un’egoista. Che mi analizzo, mi studio, mi scavo, mi rivolgo, mi stravolgo e non faccio che i conti con me stessa.

Così la solitudine diventa una buona scusa.

"Così snob, come bere la cedrata Tassoni".