C E M E N T O
Penso troppo. Penso sempre. Penso che se i miei pensieri avessero una voce io non tacerei mai e sarei già morta per disidratazione. A volte ho pensieri verdi e rigogliosi e volte secchi e gialli come foglie autunnali. A volte ho pensieri inzuppati di lacrime, ma mi servono per non piangere, a volte ho pensieri di cemento armato, antiatomici come i rifugi anni 80 durante la guerra fredda, si nutrono di scatolette metalliche e hanno tutti lo stesso sapore. Come adesso. Adesso ho esattamente nella testa un cubo di calcestruzzo fatto a regola d’arte. Un cubo grigio e spigoloso. E ruvido. Non si sbriciola e non si scalfisce. Un cubo chiuso in se stesso, che suona pieno se lo batti, ma sordo come un tonfo di corpo morto. Un cubo di cemento armato antisismico. Uno di quelli che non crollano, non una crepa. Ma ho avuto anche pensieri che erano faglie che si muovevano e generavano terremoti e liberavano energia, pianti sonori, vaffanculo, abbracci e stupore. Il cubo di cemento non ha niente di poetico e neanche uno bravo davvero ci tirerebbe fuori dei versi come si deve. Nel cubo è tutto bloccato, come nell’ambra di Fringe. Se mi sforzo l’unica cosa un po’ in movimento che mi viene in mente è un televisore col tubo catodico che non riesce a sintonizzarsi e mescola coriandoli in bianco e nero a strisce scomposte.
Anche l’imperfetta, striata, gibbosa monoliticità del cemento armato “gettato in opera” ha il suo fascino (non bisogna essere architetti per dirlo). Come le tue parole. Che hanno sempre peso, soprattutto effetto.
Grazie. Non so bene che effetto possano fare. Però a me vengono in mente quegli scheletri di costruzioni abbandonate, tutte cemento, senza anima e senza storia, mai finite e lasciate lì, in attesa di non si sa bene cosa e indistruttibili.
Pensi sempre? Va bene dai, in fondo nessuno è perfetto. Non ti preoccupare . E poi anche i cubi di calcestruzzo prima o poi passano. E il calcestruzzo non è eterno.
Mah, quello fatto bene dura parecchio. C’è da sperare in una qualche esplosione. Metaforicamente parlando eh…
Parecchio non è eterno, quindi basta aspettare. Io tanto non avevo niente di meglio da fare. Poi sono pigro, quindi… 😀
c’è mento e mento. poi c’è il cemento, dal quale non servirebbe stare lontani se non fosse così grigio e freddo al tatto. ruvido. se deve essere esplosione, allora che esplosione sia. perdersi e ritrovarsi, che sport meravigioso.
se passasse sport olimpico mi candiderei come porta bandiera, speriamo che mi ritrovi per tempo 🙂
Durerà parecchio ma non per sempre. E in fondo anche il cemento ha i suoi punti di fragilità. A volte è sufficiente una piccola crepa a veder attraversare una luce, un bagliore che salva
grazie. vedere del buono in questa metafora edile mi fa ben sperare. per ora il cubo troneggia spavaldo e monolitico
E scuUusa se ritorno, ma vengo a portare speranza e a dire che di pensare si può smettere. Certo ci vuole un po’ di impegno e applicazione, ma molto meno di quanto si possa suppongere, dico io che son gran fessacchione da anni molti. Basti accendere un po’ più spesso la televisione. Cominciando magari dai tolsciò, poi dai talent per quindi passare ai realiti, indi al pallone e macchinone per i maschietti e trucchi e vestimenti per le femminuccie di grandame. E vedrai che a poco a poco il cubo di cemento verrà in poco sostituito da una morbida e appicicosa poltiglietta verde-azzurrognola. Bisogna essere positivi: smettere di pensare si può! ;D
Andrò a comperarmi un paio di scarpe, non so perché ma sono sicura di averne bisogno! 🙂 🙂
Lo faccio sempre anch’io… solo che al posto delle scarpe compro birra… Mi calza meglio. Adesso sto buono o sembrerà che il blog sia il mio… o_0
Qui c’è libertà di commento a caratteri più o meno illimitati . Quanto alla birra hai il vantaggio che lo stoccaggio è temporaneo. Mentre le scarpe ahimé no! …sono sempre troppo poche!
In effetti anche la birra è sempre poca. Firse evapora per il riscaldamento globale, ma è sempre poca.
L’importante è che si parli dell’ambra di Fringe. E per il resto se le poetesse smettessero di pensare ci sarebbe solo da preoccuparsi.