4 ESTATI

una stanza abitata dal silenzio
un giorno di pioggia
ma potrebbe esserci il sole
la nebbia fumosa sui campi
forse sono solo i vetri appannati
un sasso per romperli tutti
le città vuote
una strada che conosco a memoria
mio padre alla guida
io che gli dico di fermarsi
perché devo vomitare

non esistono ancora
quelli che ieri notte
hanno fatto baldoria
bevendo gin tonic
e birra
le bottiglie vuote
in fila sul tavolo
tante etichette
per un’unica sbronza

ho mal di testa
voglio un caffè una doccia e ancora caffè
in questo ordine
mia madre mi tiene la testa
non mi piacciono le strade con le curve

non mi piacciono i rettilinei le pianure gli orizzonti definiti

la salita è parole spezzate
desideri abortiti
vuoti da riempire
con invenzioni estive
sono diventata grande
con una canzone che non mi va

sto improvvisando
va in scena il primo giorno dell’anno
è agosto
la quinta stagione ha inizio
non ho studiato la parte
non trovo le mutande rosse
andrò in scena nuda
anche questa volta