UN COMPLEANNO

Di un compleanno ricordo un litigio strano
e che poi persi il treno
Una mano ferita
Le conversazioni dentro una stanza la sera dopo
Confidenze come ragnatele
tessute da voci che non hanno più un volto
La notte era
un guscio di tartaruga dove nascondermi
Non c’erano ancora gli schermi
solo corridoi di specchi
dove non mancavano gli abbracci
Ci toccavamo la morte e l’amore
Ci strappavamo la vita e la ricucivamo con cura
Le vedo ancora tutte quelle porte da aprire
Le mille pagine studiate e un viaggio
Dovevo crescere, qualcuno diceva, senza dirmi quando
Adesso amo la salita il freddo
la resina
i silenzi
Tutto è lontano come la guerra sui libri