SG13051974 era un radio telescopio di settima generazione

SG13051974 era un radio telescopio di settima generazione. Era l’oggetto più all’avanguardia  sulla Terra, progettato e costruito da una folle astronoma, S.G.,  per captare eventuali comunicazioni extraterrestri. Non vi tedio con i dettagli tecnici ma SG13051974 batteva qualsiasi record. A S.G. non importava molto di essere finita sulle prime pagine dei maggiori giornali mondiali, di essere una delle voci più consultate di Wikipedia, e di trovarsi su centinaia di magliette e gadget di vario tipo perché un giorno, lei non ci capiva granché, aveva  firmato una liberatoria che in sostanza rinunciava a qualsiasi diritto sulla sua immagine . Era una che credeva alla libertà e quella era una liberatoria…Certo lo sapeva che la consideravano una fessa, ma che importava. Lei aveva realizzato il suo sogno e passava il tempo ad ascoltare rapita i suoni dell’Universo, a decodificare segnali, aveva una specie di orecchio assoluto per lo spazio. Negli ultimi tempi la sua attenzione era stata catturata da interessantissime frequenze che provenivano da una galassia a una quindicina di milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea. Erano segnali molto strani, diversi. Le ci volle qualche giorno per capire, si sentiva elettrizzata da quella sfida. Poi arrivò l’intuizione quando meno se lo aspettava. Una mattina, chiamava a gran voce il sui cane Etì che era sparito da ore. Sentì un abbaiare lontano, poteva essere di chiunque,  ma piano piano che si avvicinava, apparivano netti i contorni del suo amico a quattro a zampe… ma certo, quei segnali erano…erano segnali in movimento…erano segnali che si stavano avvicinando! S.G. era al settimo cielo. Si mise subito al lavoro e riuscì a calcolare la direzione del segnale. Era evidentissimo. Sconvolgente. Assurdo. La velocità del segnale era almeno mille volte quella della luce e a quella velocità, S.G. era costretta ad approssimare, quel segnale sarebbe giunto sulla Terra prima o poi. Sarebbe giunto molto prima di quanto aveva inizialmente pensato. Il segnale era affascinante, complesso, a volte alcune frequenze si ripetevano fino alla noia, altre volte c’erano dei picchi brevi che lo rendevano intenso , quasi assordante. Man mano che si avvicinava si potevano riconoscere diversi elementi,  ce n’erano tre, i principali, erano come la firma del segnale e poi si poteva ascoltare un sottofondo vario e chiacchierone che disturbava l’armonia dei tre più importanti. Era una scoperta dietro l’altra, era inebriante. S.G. si sentiva ubriaca. Li seguiva con ansia. Qualcosa, qualcuno sarebbe arrivato. Mentre decodificava si sforzava di capire come poter tradurre in un segnale comprensibile a quella fonte un messaggio di benvenuto. Un messaggio qualsiasi per dire vi abbiamo sentito, vi aspettiamo. S.G. non dormiva seriamente da giorni, nei suoi occhi brillava il sacro fuoco della scoperta.

Quando il segnale arrivò nei pressi di Alpha Centauri ci fu come uno scossone nella frequenza, un picco inaspettato, illogico, rappresentabile graficamente come un grandissimo culo.  S.G. sorrise per questa stranezza inattesa. Un istante dopo riconobbe il picco breve e intenso che conosceva e poi tutto tacque. Il segnale non era che una linea diritta e continua. Silenziosa. Se ne erano andati ad una velocità milioni di volte superiore a quella della luce. Come se non fossero mai esisti.