LA GENTE, QUELLA RICCA

La gente, quella ricca, è sempre uguale

oggi odora di plastica

e fritto giapponese di verdure.

Ride si abbraccia e si slaccia

morde la grande mela milanese

partorisce figli principi e indossa lunghe sottane.

Il catalogo danza

beve vino e si racconta gli anni belli

le esercitazioni per vivere adesso

il risultato di vite di successo.

In un cassetto l’eleganza dimenticata.

Il sogno grida liberi tutti e la grande bellezza

svolazza sul terrazzo

come lenzuola stese ad asciugare.

Sono così disadattata che mi metterei a stirarle.