DISPERSIONI

DISPERSIONI

Seguivano le tracce di foglietti illustrativi.
Inghiottivano il principio attivo delle briciole
senza conoscerne gli effetti indesiderati.
Camminavano così,
con lo sguardo a terra per non perdersi nemmeno la più piccola
e per non inciampare nelle ombre dei sogni
non dormivano mai.
Si amavano
come gli inganni che tesse l’indifferenza.
I loro visi si infiammavano,
si scompigliavano i capelli
ma erano solo crudeli ipotesi
in libri che nessuno avrebbe scritto mai.
Affondavano così
con una pietra appesa al collo per essere certi di affogare.
Si amavano senza limiti
su letti che non rifacevano mai
e passavano attraverso gli specchi dei motel
scambiando un incantesimo con il debito dell’anonimato.
Lui era un tecnico delle luci.
Lui era un professore di ottica astronomica.
Si erano conosciuti in un cinema a luci rosse.
Si amavano al buio.

   (Ferrara, 2017)