magari se mi alzo presto riesco anche a truccarmi

magari
se la piccina non avesse vomitato, non le fosse venuta la febbre e non avesse dormito nel lettone agitandosi per buona parte della notte
magari se avessimo dormito
magari se questa mattina ci fosse stato il latte nel frigorifero
magari se ci fosse stato un bel sole e il cielo azzurro invece di questo grigiume umidissimo e padanissimo
i miei occhi brillerebbero con Dior
le mie ciglia sarebbero lunghissime (sempre con DIor)
il mio incarnato sarebbe perfetto come una foto su Vogue (un po’ Chanel e un po’ Givenchy)
e mi sarei vestita molto bon ton
e invece…
capelli asciugati in 5 minuti
crema viso idratante spalmata in 10 secondi
occhiaie evidenti
rossori visibili
ben tre brufoli sotto il mento (che fanno giovane eh)
e kickers ai piedi
latte sostituito con cappuccino e brioche alla nutella (tanto ho già i brufoli) al bar
(che dopo le salsicce di norimberga e la weiss di ieri sera mi paiono il giusto buon giorno)
fantolina febbricitante dai nonni (con foto dei compagni dell’asilo, tachipirine in un paio di formati, biochetasi, peppa pig e topino formaggino)

giusto, ora lavoro neh, che obbligati per fantomatici ordini di servizio (locuzione di cui si ignora totalmente il significato) a non poter uscire dall’ufficio e a non poter alzare il culo della sedia se non per appoggiarlo sul water (dopo consuete operazioni di disinfezione trattandosi di bagno condiviso con gli studenti che non dico di fare centro ma almeno fatela dentro, si recitava nei cessi della statale, of course, vent’anni fa più o meno ma vabbè) dicevo che stante il mio stato di reclusa non ho ahimè (citazione) occasioni di distrazioni, come è giusto che sia, dato che sono qui per lavorare, produrre, (anche se il mio è un servizio e non tocco con mano il bullone).