PER UN CAPPELLINO COSI' POTREI UCCIDERE



Sembravano “Eravamo 4 amici al bar” a raccontarsi il sapore del mare

Erano due, le Tamara’s in libera uscita, only two…

Orfane di LadyV, naturalizzata belga, e di Alis, forse in sacra contemplazione del dio Morgan su Rai 2.

 

Kris ha ritrovato la nuvoletta rosa, un rosa nuovo, meno carico ma comunque deciso. La nuvoletta aveva dei comandi nascosti e lei li ha scoperti. Adesso si sposta, non si lascia trasportare dal vento, se la direzione non le piace, cambia rotta, assestandosi su un’orbita dinamica che si fa beffe di qualsiasi legge fisica. Ovviamente!

 

Samantha ha lo smalto arrugginito e non c’è rimedio umano o divino che lo faccia brillare, non ci sono lime e frese, neppure solventi che dissolvano.

La ruggine è una specie di ombra, che non la vedi se non sai che c’è e Kris ha delle lenti speciali che vedono tutto.

Così Samantha si mette a raccontare una delle sue storie, in cui i personaggi sembrano usciti da un film di Antonioni. Silenzi che parlano. Sguardi prolungati che trattengono un’espressione per lunghissimi istanti. Due o tre dialoghi secchi in cui si gioca tutto su una parola chiave. E un finale sospeso.

 

Poi succede che come Cenerentole si rientri a casa, ben prima dello scoccare della mezzanotte. Scarpine ai piedi, tanto ai principi azzurri non ci crediamo.

E invero mai vorrei finire come Bridget von Hammersmark!
Che Samantha mica si merita una fine ingloriosa!