PICCOLO ELOGIO DELL'ESSENZIALE
A volte ci si perde ad inanellare ragioni per spiegare.
Per dare una ragione alle cose.
Ci chiediamo il perché.
Se non si trova la risposta allora ce la inventiamo.
Se siamo creativi non ci diamo risposte banali.
Se siamo sensibili ci diamo risposte profonde.
Ci compiacciamo della nostra capacità di trovare la ragione delle cose.
Ce le ripetiamo, queste risposte perfette, tanto che pare sia stato qualcun altro a rivelarcele.
Il meccanismo ricorda un po’ quello che accadeva durante un compito di classe di latino o greco.
La versione tradotta non ha alcun senso.
Dopo la terza lettura sembra dire qualcosa.
Alla decima lettura la storia fila alla perfezione, non importa se Annibale attraversa le Alpi con 4000 elefanti (erano credo 40) o Achille durante il combattimento imbraccia un aspide (al posto di uno scudo) per proteggersi.
Se siamo creativi – dicevo – non ci diamo risposte banali.
Peccato che durante un compito in classe fosse assai poco ragionevole tradurre le dieci righe con un semplice
FOTTITI
Ma questo non è un compito in classe.
E’ venerdì.
Mi si perdoni la poca poesia del concetto.
invece, ce n’era molta di poesia.
Applausi !
Diceva appunto Calvino che la poesia è l’ arte di far entrare il mare in un bicchiere, concentrando il senso nel minor numero di parole possibile….
Io avevo problemi sulla parentela di Serse (era figlio di Dario o Dario era suo figlio?) il senso funzionava comunque, ma qual era la realtà storica? Quanta creatività nei compiti di Greco! Talvolta si inventava una storia alternativa, anche se tecnicamente credibile.