Titoli di coda

A cavalcioni del davanzale.

Con una gamba a penzoloni e 6 piani sotto.

Appoggiata allo stipite a guardare un pezzo di tramonto.

Che vederlo tutto sarebbe una concessione troppo grande.

Sarebbe troppo e forse non si potrebbe sopportare.

Guardare il cielo che cambia ogni istante, dondolando le gambe.

Come se fossi a cavallo nel deserto e la mia direzione fosse il sole.

Nessuno mi impedisce di pensare che in questo momento sono altrove.

E vedo chiaramente una scia di polvere dietro di me, una traccia perfetta del mio passaggio.

Sento il rumore degli zoccoli sulla sabbia, rumori morbidi, che mi fanno compagnia.

Sento che potrei correre così per tutta la vita.

Senza mai raggiungere il sole.

Una corsa infinita e perfetta.

Non vedo più il sole.

Solo nuvole sfilacciate in un cielo pompelmo rosa e violetta.
E mi dico che dei titoli di coda così, oggi, me li merito proprio.
E così scarabocchio questo pensiero qui, in questo luogo di parole che amano il silenzio.

 

(ho commentato così  un post di  Cutmeloose. Scrive che mi piace)